domenica 22 maggio 2016

PER COMBATTERE IL TERRORISMO BASTEREBBE NON AVERE PAURA

Marco Cedolin

Il fenomeno del terrorismo è un qualcosa che ci accompagna fin da quando eravamo bambini. A partire dagli anni 60 del secolo scorso, in Italia, furono molte le stragi senza senso e senza "colpevoli" che insanguinarono il Paese, a partire da quella di P.zza Fontana nel dicembre del 1969, fino a quella della stazione di Bologna nell' agosto del 1980, solo per citare due fra gli episodi più eclatanti. Tutte manifestavano in comune il fatto di avere colpito nel mucchio della "povera gente", di non essere supportate da nessuna motivazione logica che potesse "giustificare" il gesto, di essere rimasti nel tempo dei casi insoluti, senza un colpevole e senza un movente plausibili.....
Nei decenni seguenti il terrorismo di massa in Italia sparì, ma iniziò a proliferare a livello internazionale di pari passo con la globalizzazione, fino a raggiungere il proprio clou l' 11 settembre del 2001, quando a New York le torri gemelle furono abbattute (ufficialmente dall 'impatto con due aerei di linea) provocando oltre 3000 vittime fra la gente comune che albergava negli edifici. Come conseguenza di questa vicenda la reazione emozionale (psicosi) e politica fu sproporzionata, perfino alla luce dell 'enormità della tragedia e portò all' invasione di due stati sovrani (Afghanistan ed Iraq) ed a tutta una serie di restrizioni delle libertà personali che non aveva precedenti, negli Stati Uniti e non solo...

mercoledì 4 maggio 2016

IL NUOVO POTERE

di Matteo Volpe

Siamo testimoni di una delle più grandi mutazioni globali. Per la prima volta nella storia, il potere si è separato dalla politica. Questo mutamento si è affermato in modo chiaro negli ultimi venti o trent’ anni. Si è stati sempre abituati a considerare il potere come una diretta conseguenza della politica, o per lo meno, a pensare che qualsiasi potere, per essere tale, dovesse essere politico. Oggi, invece, non solo non ha alcun bisogno della politica, ma fa di tutto per sfuggirvi. Questo mutamento si accompagna ad un altro, ad esso collegato; la totale mancanza di consapevolezza degli individui di questo avvenimento, l’ assoluta incomprensione di cosa sia il potere. La quasi totalità delle persone continua ad avere la stessa concezione del potere di cinquanta, cento, duecento o mille anni fa. Si continua, nonostante tutto, a considerare il potere come politico, addirittura in certi casi come sinonimo di politica. Ciò è completamente falso. Il potere, nelle attuali condizioni, funziona secondo meccanismi del tutto diversi. Non c’ è coscienza del potere presso i contemporanei, neanche tra i più istruiti. Questa incoscienza è anch’ essa un fenomeno inedito. In tutte le epoche le persone, dal notabile all’ ultimo mendicante, hanno sempre saputo cosa fosse il potere. Il Re, il Papa, l’ Imperatore, il Generale. Era anzi un requisito fondamentale del potere quello di essere riconosciuto chiaramente da tutti come tale, soprattutto dai suoi subalterni...